Agnone: 5 ottime ragioni per visitare il borgo altomolisano

Sono i piccoli paesi a raccontarci la storia d’Italia, forse a custodirne la vera anima. Decidere di visitarne uno vuol dire perciò scegliere di evitare i grossi centri urbani del Bel Paese, per raggiungere posti più tranquilli; qui potrai perderti piacevolmente nel borgo, incrociare persone cordiali, abbandonarti a vallate rupestri e godere del fascino di costruzioni di altre epoche. L’entroterra appenninico è pieno di paesini arroccati su colline e montagne e Agnone è uno di quelli che vale la pena visitare.

I formaggi, la tradizione ramaia, la storica fonderia delle campane infatti sono solo tre delle attrazioni che l’Atene del Sannio offre a turisti e visitatori. In realtà, il centro altomolisano è la location perfetta per chiunque sia alla ricerca di una meta rilassante e ricca di punti di interesse, di cose da vedere, da assaggiare. Oggi perciò cercheremo di darti il maggior numero di informazioni possibili. Quando avrai finito di leggere il nostro articolo, non vedrai l’ora di fare le valigie.

1) Il centro storico e i belvedere

Come ogni piccolo paese, il nostro tour non può non cominciare dal borgo. È qui, protetta dalle sette porte di accesso, che pulsava la vita agnonese. Un universo artigiano che ritroviamo nelle botteghe sparpagliate nelle varie viuzze e del quale troverai chiara traccia nella bottega orafa sita al di sotto del Palazzo dei Conti Minutolo. Qui, grazie ad una vetrata (illuminata anche di notte) potrai vedere gli attrezzi e l’altoforno che l’orafo usava anni fa per lavorare alle proprie creazioni.

Vicinissimo al Palazzo Minutolo, sul quale aleggiano antiche e misteriose leggende di fantasmi, il Palazzo San Francesco, un ex-convento francescano, che oggi ospita la biblioteca comunale, sede di una collezione di libri antichissimi di inestimabile valore. Sono pochi i passi che separano Palazzo San Francesco, con il suo caratteristico chiostro, da Piazza Plebiscito. Intorno alla piazza, anticamente Piazza del Tomolo (era qui che il sabato si svolgeva la gran parte delle interazioni contadine del tempo), sorgono numerose costruzioni antiche, tra cui il Palazzo della Città di epoca quattrocentesca, e una fontana marmorea risalente al 1881, anno in cui venne costruito il primo acquedotto urbano.

La piazza è anche il punto in cui convergono sette strade che conducono ad altrettante zone del borgo. La sua posizione centrale la rende vicina a tre dei dei principali belvedere da quali si scorgono tre spicchi diverse della stessa vallata, quella del verrino. Primo tra tutti il Belvedere Ripa: un’ampia area verde che si erge sulle rocce tufacee, che si affaccia sul Viadotto Verrino e che offre, per la sua collocazione strategica, una veduta sia della parte nuova del paese che della chiesetta di San Pietro.

È proprio accanto alla Chiesa di San Pietro, posta sulla cintura che un tempo proteggeva il borgo, che troviamo il secondo belvedere. Una terrazza che apre ad un orizzonte fatto di montagne, di campi coltivati, di vita rurale; da qui, a 5 minuti di camminata, il Belvedere del Cardo Esterno: un piccolo parco ricavato dalla terrazzina nei pressi della Chiesa di San Marco, sulla collina più alta del borgo.

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2) Il quartiere veneziano

L’intero quartiere è costellato di chiese, Agnone ne conta oltre 10, ma, ad attirare l’attenzione dei visitatori sono i continui riferimenti all’architettura veneziana che spuntano qui e lì nel cammino, tra uno storico portale e un’umile casetta.

Gli scambi commerciali tra gli artigiani ramai e la città veneta infatti ne favorirono anche un contagio architettonico che è facilmente distinguibile nel tratto di strada che va dal Palazzo dei Conti Minutolo (all’incrocio tra Via Leopardi e Corso Garibaldi) fino a Largo Marsala.

Passeggiando lungo questo tratto di strada, potrai scorgere numerose botteghe veneziane, chiuse ormai, così come chiari riferimenti all’architettura della città lagunare; dalle facciate di case e palazzi sporgono blasoni, statue marmoree e stemmi che rappresentano leoni, chiaro riferimento alla cultura della città del Ponte di Rialto.  

3) Quei piccoli particolari

Ad attirare l’attenzione dei numerosi visitatori che si lasciano andare a lunghe promenade tra viuzze e stradine, sono i vicoli, gli archi che spuntano qui e lì, ma anche gli stemmi familiari posti su portali e portoni, resti di un tessuto sociale che, a differenza di tanti piccoli centri, includeva anche un gran numero di famiglie della piccola nobiltà, come ricordano alcune targhe affisse alle case di personaggi illustri.

Tra le iscrizioni di maggiore interesse quella che narra brevemente la storia di fantasmi del Palazzo dei Conti Minutolo, l’affissione apposta sulla dimora di Libero Serafini – giacobino, martire della repubblica napoletana nel 1799, e la curiosa incisione sul portale di una bottega che recita: “Non rimirar coglione, così volle il padrone”.

4) Le (imperdibili) visite guidate

Curiosità a parte, se volessi evitare di girovagare per il paese, potresti sempre farti guidare per un tour tra le mura del paese e farti raccontare il passato di una cittadina che, nel tempo, è stata nominata Atene del Sannio.

Ti stai chiedendo chi può aiutarti? Ecco per te un elenco di visite guidate che, secondo noi, dovresti prenotare per conoscere a fondo questo piccolo angolo di paradiso.

Presidio turistico

Vuoi tuffarti nel fitto dedalo di strade? Ti piacerebbe sapere i dettagli della storia di chiese, palazzi, colmando ogni tua lacuna, soddisfacendo tutti i tuoi dubbi? Ecco: il personale del Presidio Turistico sapranno aiutarti. Risponderanno ad ogni domanda su tutti i rosoni delle chiese, i particolari, l’architettura religiosa e civile. Sapranno narrarti la tradizione e le leggende che fanno parte del nostro retaggio.

Antica Fonderia delle Campane

Alcuni pensano che ormai è un dato assodato. E’ vero, sono lì. Lo sanno tutti. Forse è vero, ma… se non ci fossero bisognerebbe davvero inventarle ad Agnone. Le campane. Ed infatti ci pensa la fonderia della Famiglia Marinelli, da 1000 anni (anno + anno -). Si dice che sia il business a conduzione famigliare in attività più antico d’Italia. Certamente uno dei più antichi, ed anche nel mondo. Ogni anno, questa famiglia di artisti se ne inventa una nuova, di enormi e di piccole. Certamente tutte bellissime. E non solo campane ormai. Sono artisti e come tali non si fermano mai con la loro creatività. Certamente non devi perderti una visita alla loro fonderia e museo. Per scoprire come si forgia una campana, cosa c’è dietro quell’apparente scontato oggetto geometrico, e come dalle geometrie, dai diametri e dalle leggere alterazioni del peso scaturisce quel suono nitido e limpido, spina dorsale da sempre del nostro Bel Paese.

Antica Fonderia del rame

Hai mai sentito parlare del famoso rame di Agnone? Lungo le rive del Verrino risuonavano i martelli delle tante fonderie del rame che, dalla valle, rifornivano le botteghe degli artigiani del paese. Oggi, la tradizione ramaia è uno dei richiami per i turisti che possono acquistare manufatti nei negozi sparsi per il paese, ma come la prenderesti se ti dicessimo che potresti visitare un’antica fonderia? Ebbene sì. Potrai fare un salto nella storia industriale agnonese, guidato da uno degli unici artigiani che sta tramandando questa nobile arte.

Caseifici

Ah, i formaggi…
Se solo potessi scoprire cosa si nasconde dietro i famosi Caciocavalli di Agnone, se solo potessi vedere come vengono stagionate naturalmente le caciotte di latte vaccino,  o le scamorze. Se solo qualcuno ti raccontasse la cultura pastorale che è stata spina dorsale di un intero sistema economico. Buone notizie. Tra i numerosissimi caseifici presenti in zona, alcuni di loro offrono anche un servizio di visite guidate all’interno dello stabilimento produttivo, delle celle di stagionatura e molto altro ancora. E, se siamo quello che mangiamo, vale la pena imparare per capire cosa siamo noi agnonesi. Anche tu potrai diventarlo, te ne concediamo volentieri un pezzettino.

L’angolo dello zucchero

Beh, non è propriamente un angolo… E’ una vallata intera, cosparsa di dolci deliziosi qua e là. Vogliamo prenderti per la gola. Sì, perché noi agnonesi siamo abituati ai sapori tipici, alle prelibatezze. E quando si tratta di dolci non ci batte nessuno. E allora non puoi mancare di far visita ai laboratori dolciari agnonesi. Dove potrai conoscere il processo produttivo che si nasconde dietro le ricette dei dolci tradizionali come mostaccioli, ostie, pizzelle, ma anche la famosa campana (siccome non ci basta la facciamo anche di cioccolato…) e i rinomati confetti.

5) Dal tetto di Agnone: il rifugio di Guadoliscia

Come concludere una giornata perfetta densa di cultura, di passeggiate e visite guidate? Semplice con un aperitivo, in aperta campagna, a 10 minuti dal paese, godendo dell’aria fresca di montagna. A 1088 metri di altezza, il pittoresco rifugio di Guadoliscia offre ricchissimi aperitivi a base di salumi e formaggi locali, frittate, bruschette a modici prezzi. Un fine giornata rilassante, vista monti, ad un prezzo modico, anzi iniquo. Da qui partono anche numerosi itinerari e passeggiate in montagna dell’Alto Molise.

 

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